lunedì 14 gennaio 2013

Blog _ storia di una Molletta

immagine da flickr.com
Questo blog nasce con l'intento di raccontare un oggetto di uso comune, legato alla nostra quotidianità, la molletta da bucato, cogliendone però le più disparate sfumature.
Osservando una semplice molletta potremmo coglierne le caratteristiche apparenti: il materiale con cui è stata realizzata (legno o plastica per lo più), le parti da cui è composta (una piccola molla e i due elementi laterali da essa vincolati) o il meccanismo che le permette di svolgere il compito per cui è stata pensata, progettata e prodotta (una forza applicata dall'utente all'estremità, un fulcro centrale e una resistenza).
Oppure potremmo relazionarci a lei cogliendone tutto il suo potenziale.
La molletta racconta una storia lunga secoli, quella legata ad un'esigenza: far asciugare il nostro bucato stendendolo, fissandolo ad un filo teso per impedire al vento di portarlo via con sè. Racconta anche la storia di un oggetto, la molletta appunto, costantemente sospeso, apparentemente in bilico, eppure vincolato ad un filo, un equilibrista a tempo pieno, che a volte si lascia andare lanciandosi giù, nel vuoto.
Ma la nostra fantasia, necessaria affinché il nostro rapporto con le cose non diventi abitudinario e legato alla singola funzione, può andare oltre e assegnarle molteplici significati. Significati simbolici, come quello dell’equilibrista che cammina su un filo, o affettivi, legati ai ricordi e alle tradizioni, o funzionali, portandola negli ambiti più disparati e facendole svolgere compiti lontani tra loro eppure a lei ugualmente congeniali.  E’ così che la molletta da bucato, si slega da quest’ultimo e si proietta nel mondo dell’arte, dell’architettura, del design, diventando opera, metafora, rappresentazione, installazione, abito, accessorio, gioco, seduta, matita, coltello, lampada… La molletta non è solo in grado di bloccare un abito ad un filo, ma può, con le stesse caratteristiche, essere protagonista di nuove storie, ed assumere un valore inaspettato e molteplice.